mercoledì 10 agosto 2011

Il valore del brand negli outlet online

Qualche giorno fa ho parlato della convenienza on line. In quel post non ho considerato però le implicazioni manageriali della gestione dei nuovi canali. I brand noti, vicini al concetto di lusso e di esclusività, sono sempre più presenti negli otulet online, garantendosi una presenza costante nei principali siti.



La presenza contemporanea di un brand in una boutique e su in sito di shopping online low cost solleva nella mia mente qualche criticità. Il posizionamento del marchio potrebbe diluirsi, il consumatore potrebbe essere meno disposto a riconoscere un premium price, i canali tradizionali potrebbero essere abbandonati a vantaggio di quelli digitali, lo shopper potrebbe percepire incoerenza ed orientarsi verso altri brand.


Tutti dubbi leciti, meritevoli di una riflessione; il problema non è tuttavia connesso al binomio online-offline pensi alla dualità retail tradizionale-outlet. I siti di shopping on line non fanno altro che riverberare problematiche già scaturite al tempo dei primi outlet con un'aggravante: l'accessibilità. Se l'outlet offline presenta delle barriere geografiche di accessibilità, nonchè il problema dell'affollamento, queste criticità non si rilevano per il canale internet: il target è quindi più ampio.

I rischi prima citati ci sono, ma presentano delle probabilità molto basse e possono quindi interessare nicchie di consumatori. La maggioranza dei consumatori apprezza questi canali "convenienti": chi poteva "permetterselo" acquista di più, chi non poteva ora può. Gli otulet hanno sicuramente reso la moda più accessibile, laddove moda non è solo abbigliamento, ma tutto ciò che è "desiderabile". Lo shopper che, invece, ripudia il concetto di output, frequenta i canali tradizionali per la loro esclusività con l'obiettivo di "distinguersi".

I canali non devono essere comparabili: se i prodotti sono diversi (non solo in termini di referenza, ma anche di novità e qualità), il rischio di deposizionamento è controllabile; nel momento in cui il consumatore è in grado di comparare, emerge invece l'incoerenza del mix di prodotto. Anche in un momento di crisi delle vendite va evitata l'ansia: il posizionamento di due prodotti identici in canali concettualmente agli antipodi distrugge il valore di una marca.

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