sabato 20 agosto 2011

Aeroporto di Pescara: logistica, non turismo

Agosto è il mese di punta per aeroporti e compagnie aeree: grandi traffici, lunghe code e tariffe elevate. Tutti si organizzano per fronteggiare al meglio il picco stagionale, perseguendo efficacia ed efficienza perché l'aeroporto, in fondo, è il biglietto da visita e la lettera di saluto di una località, di un'area e, talvolta, di una intera regione.



In Abruzzo (e lo affermo a malincuore) questo concetto non è ancora chiaro. Le fondamenta del marketing turistico sono instabili. In un sabato mattina di agosto alle ore 11, l'unico esercizio commerciale aperto è il bar. La restante parte dell'offerta al pubblico è latitante. Tutti i negozi "tipici" sono chiusi, comunicando così un posizionamento dell'aeroporto fortemente focalizzato sulla logistica: voli, autonoleggi e nulla di più.


Arrivando o partendo da questo polo non si riceve certamente un messaggio di benvenuto o di arrivederci: si percepisce uno scarso orientamento al turismo. La regione abruzzese ha un'offerta turistica di assoluta rilevanza, ma scarsamente valorizzata. La soddisfazione di un viaggiatore è la risultante di una sommatoria di dettagli.

L'Abruzzo dal punto di vista infrastrutturale e dei trasporti presenta significativi gap competitivi rispetto ad altre destinazioni: i voli da/per Pescara sono tuttora scarsi. L'aeroporto di Pescara propone un'offerta commerciale limitata. E' ora di sviluppare questo polo o almeno sfruttare al massimo le sue potenzialità in modo da allietare l'attesa dei turisti e fare in modo che portino con sè un prodotto abruzzese e, soprattutto, un buon ricordo.

Nessun commento:

Posta un commento