Criticato e ostracizzato, il Festival di Sanremo sopravvive florido. Condannato ogni anno all'ultima edizione, risorge costantemente perché gli italiani senza il Festival forse non si sentono tali. Démodé e popolare, Sanremo non accenna a crollare; al contrario gli ascolti confermano che l'Italia (forse) non può fare a meno della sua settimana festivaliera. I gruppi di ascolto rinascono per criticare e giudicare: come durante i Mondiali di Calcio, diventiamo tutti esperti di musica e spettacolo. Siamo arrivati al momento nel quale vale la pena inquadrare deinitivamente il Festival come un momento nazionàl-popolare, iconico, storico che, in quanto tale, non può essere messo in discussione ogni anno. Il format può essere sicuramente rinnovato (e a ben guardare, la trasformazione è stata profonda negli ultimi 15 anni), ma l'istituzione non può mancare.
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giovedì 16 febbraio 2017
Perché Sanremo è Sanremo? Perché piace
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martedì 16 aprile 2013
Telecom Italia riscopre l'emozione: per Ultra Internet punta su Chiara Galiazzo
Cambiano le stagioni e, conseguentemente, mutano gli stili di comunicazione delle aziende. L'esigenza di rinnovarsi è particolarmente sentita da quei brand che sono on air per l'intera durata dell'anno. Le telecomunicazioni rappresentano, molto probabilmente, il settore meno incline all'assenza mediatica: i big player sono presenti sui media sempre e comunque. Telecom (e anche Tim) arrancava da qualche tempo nell'insegnamento dei competitor. Campagne pubblicitarie poco impattanti che si disperdevano nell'affollamento mediatico. Ora Telecom Italia torna in TV con un nuovo spot che finalmente coinvolge i consumatori.
giovedì 2 agosto 2012
La trasformazione low cost del mobile
Il concetto di low cost è direttamente associato a Ryanair che per prima ha introdotto questo business model nel mercato. Dal trasporto aereo all'abbigliamento, le aziende low cost si sono diffuse ed affermate in molti settori. Il comparto della telefonia mobile era rimasto finora indenne dall'epidemia low cost. La "patologia" è però alle porte e dal prossimo autunno sprigionerà la sua forza commerciale. In un mercato in cui i big player hanno lavorato sulla convenienza più che sul low cost, le dinamiche competitive stanno per mutare. È Bip Mobile l'azienda della rivoluzione. Fabrizio Bona, ex Vodafone, Wind e Tim, lancia questo nuovo progetto.
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martedì 27 marzo 2012
Comicità ed emozione: il giano bifronte della pubblicità (nella telefonia)
La polarizzazione pubblicitaria è ormai manifesta. Comicità ed emozione
hanno fagocitato la dimensione informativa. La descrizione analitica di
prodotti e servizi non risiede più nello spot: il suo domicilio è il
web. Il mercato della telefonia dimostra questa trasformazione. Vodafone è stata la prima a puntare su una comunicazione ATL puramente
emozionale. Tim e Wind stanno intraprendendo un percorso simile
sostituendo l'emozione con la comicità, senza abbandonare però un
minimo contenuto informativo.
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venerdì 3 febbraio 2012
Tim parla la lingua dei giovani
Spesso (forse troppo spesso) i messaggi pubblicitari si basano su un
linguaggio estremamente lontano dal target di riferimento. Questa
"distanza linguistica" determina una scarsa efficacia della
comunicazione: la difficoltà nel recepire ed elaborare il messaggio,
unita al rumore dei tempi moderni, genera uno scarsa attrattività per
l'audience.
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martedì 25 ottobre 2011
Vodafone vuole emozionare
Dopo le campagne dominate da Totti & family in cui i servizi erano il
punto focale della comunicazione, ora Vodafone sposa
l'emozione. Il claim "Le cose più belle si fanno in due" punta sul brand
engagement: presentando, da una parte, situazioni di vita coinvolgenti
per il target di riferimento, e enfatizzando, implicitamente, la
partnership tra Vodafone ed i suoi clienti.
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giovedì 29 settembre 2011
TIM: una (debole) serialità costruita in corsa
Ho già scritto qualche tempo fa di Tim e delle lacune delle ultime
campagne pubblicitarie. Nel frattempo però la situazione non è
migliorata e i nuovi spot continuano a non convincere. Dopo la lacunosa
mini-serie di Cristoforo Colombo, in cui umorismo ed efficacia
comunicativa erano praticamente assenti, ora ci si affida ad un nuovo
personaggio storico. Dopo Leonardo e Colombo, arriva Giulio
Cesare, interpretato da Neri Marcorè.
La nuova campagna cala un altro asso della recitazione italiana: Gigi Proietti. Appare come una mossa dettata dall'emergenza derivante dall'inefficacia dei passaggi precedenti. Si affida a Proietti il ruolo di "salvatore", seguendo la scia di quanto fatto con Raffaella Carrà. La fretta e l'urgenza sono però due cattive consigliere.
La nuova campagna cala un altro asso della recitazione italiana: Gigi Proietti. Appare come una mossa dettata dall'emergenza derivante dall'inefficacia dei passaggi precedenti. Si affida a Proietti il ruolo di "salvatore", seguendo la scia di quanto fatto con Raffaella Carrà. La fretta e l'urgenza sono però due cattive consigliere.
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venerdì 9 settembre 2011
TIM: la comunicazione zoppica
Le compagnie telefoniche ci hanno abituato negli ultimi anni a battage
pubblicitari esilaranti ed entusiasmanti nell'ottica della serialità.
L'utilizzo del testimonial è esasperato e spesso la loro figura offusca l'offerta commerciale, a vantaggio del "solo" brand. La
campagna pubblicitaria crea così brand engagement orientato alla
loyalty.
Luca e Paolo e Totti&Co. per Vodafone, Panariello e Aldo, Giovanni e Giacomo per Wind, Fiorello per Infostrada, George Clooney e Valentino Rossi per Fastweb, Raul Bova e Teresa Mannino per 3: tutti puntano sul testimonial in una chiave comica. TIM in questo momento soffre su questo fronte. Dopo gli impattanti spot interpretati da Belen Rodriguez e Christian De Sica, il tono comico della comunicazione sembra essersi affievolito. Il mix di personaggi non funziona: Neri Marcorè, Marco Mazzocca e Bianca Balti non si integrano in una storia di base (quella di Colombo) debole nella struttura.
Luca e Paolo e Totti&Co. per Vodafone, Panariello e Aldo, Giovanni e Giacomo per Wind, Fiorello per Infostrada, George Clooney e Valentino Rossi per Fastweb, Raul Bova e Teresa Mannino per 3: tutti puntano sul testimonial in una chiave comica. TIM in questo momento soffre su questo fronte. Dopo gli impattanti spot interpretati da Belen Rodriguez e Christian De Sica, il tono comico della comunicazione sembra essersi affievolito. Il mix di personaggi non funziona: Neri Marcorè, Marco Mazzocca e Bianca Balti non si integrano in una storia di base (quella di Colombo) debole nella struttura.
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