giovedì 12 gennaio 2012

Paradossi in clima di liberalizzazione: i professionisti attaccano Groupon

Analizzando i media nelle ultime due settimane, liberalizzazione è certamente una delle parole più ricorrenti. Il governo Monti sin dal suo insediamento ha dichiarato di voler rendere "liberi" molti mercati fino ad oggi "blindati" e sta lavorando in questa direzione. Trasformare l'Italia fatta di caste e corporazioni in un mercato simile ai più evoluti contesti europei è però una missione ardua. Le resistenze al cambiamento sono enormi: la paura di perdere gli storici privilegi impera. A questo timore corrisponde anche un'implicita (e mai manifesta) percezione dell'incapacità di competere in un libero mercato.


Ieri la free press riportava un articolo sull'attacco degli ordini professionali (medici, ingegneri e avvocati) a Groupon, accusato di svilire il mercato, proponendo prezzi "fuori mercato". C'è chi ha invitato al boicottaggio del sito, c'è chi ha richiamato i propri iscritti, c'è chi ha aperto un'istruttoria. I professionisti lamentano la proposizione di tariffe vantaggiose che mutano aspettative e percezioni dei clienti attuali e potenziali. I gruppi di acquisto hanno evidentemente alterato le dinamiche di molti settori, ma sicuramente in una prospettiva positiva per il consumatore.

Il momento non è certo il più propizio per sferrare un attacco di questo tipo. E' la dimostrazione che è tempo di liberalizzare senza ulteriori attese. Tutti dicono che la liberalizzazione favorisce i più forti. In realtà avvantaggia i più bravi, coloro che sono in grado allo stesso tempo di offrire valore aggiunto e convenienza. Si cavalca il "cavallo dei costi/prezzi" perchè in realtà non si offre (non si è in grado di offrire) un valore differenziante ai propri clienti. La liberalizzazione genererà efficienza ed evoluzione dei mercati: è un processo di selezione naturale.

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