giovedì 5 gennaio 2012

Lo stile ed il rigore del Premier Professore: piccolo gesti che avvicinano alle istituzioni

Mario Monti è stato nominato per salvare l'Italia e sta lavorando in questa direzione. Attraverso piccole e grandi azioni dimostra quotidianamente che l'aria è cambiata. Un uomo di sostanza e di forma; un accademico dallo stile sempre misurato e rigoroso. Si può criticare la sua manovra per essere iniqua, per non aver chiesto di più ai "ricchi", ma la verità è che non c'erano molte alternative. Per raggiungere i valori richiesti dall'Europa era necessario agire sulle masse. Ridurre i compensi dei politici e introdurre la patrimoniale sarebbero state azioni segnaletiche che non avrebbero risolto la nostra critica situazione economica. Il governo Monti è un governo tecnico, per sua natura temporaneo, e per questa ragione ha puntato sulla sostanza.


Ci sono stati gesti che hanno aumentato la credibilità politica ed istituzionale del Professor Monti: ha rinunciato al proprio compenso, ha rifiutato aerei "galattici" per le trasferte politiche, viaggiando con mezzi più "austeri". Laddove le scelte dipendono esclusivamente da lui, ha dimostrato di voler tagliare fronzoli, sprechi ed inefficienze. L'ultima dimostrazione è arrivata ieri sera, nella risposta scritta all'interrogazione dell'Onorevole Calderoli che aveva richiesto una "rendicontazione" al Premier del cenone di San Silvestro. Una risposta sobria, acuta ed efficace ad una parte politica che mette in dubbio il suo rigore e che, nei suoi anni di governo, non è sembrata molto interessata a capire come venisse sperperato il denaro pubblico per ragioni personali.

"Il Presidente del Consiglio ha appreso da fonti di stampa che il Senatore Roberto Calderoli avrebbe presentato in data odierna un’interrogazione a risposta scritta con la quale chiede di dar conto delle modalità di svolgimento della cena del 31 dicembre 2011 del medesimo Presidente del Consiglio.
Il Presidente Monti precisa che non c’è stato alcun tipo di festeggiamento presso Palazzo Chigi, ma si è tenuta presso l’appartamento, residenza di servizio del Presidente del Consiglio, una semplice cena di natura privata, dalle ore 20.00 del 31 dicembre 2011 alle ore 00.15 del 1° gennaio 2012, alla quale hanno partecipato: Mario Monti e la moglie, a titolo di residenti pro tempore nell’appartamento suddetto, nonché quali invitati la figlia e il figlio, con i rispettivi coniugi, una sorella della signora Monti con il coniuge, quattro bambini, nipoti dei coniugi Monti, di età compresa tra un anno e mezzo e i sei anni.
Tutti gli invitati alla cena, che hanno trascorso a Roma il periodo dal 27 dicembre al 2 gennaio, risiedevano all’Hotel Nazionale, ovviamente a loro spese.
Gli oneri della serata sono stati sostenuti personalmente da Mario Monti, che, come l’interrogante ricorderà, ha rinunciato alle remunerazioni previste per le posizioni di Presidente del Consiglio e di Ministro dell’economia e delle finanze.
Gli acquisti sono stati effettuati dalla signora Monti a proprie spese presso alcuni negozi siti in Piazza Santa Emerenziana (tortellini e dolce) e in via Cola di Rienzo (cotechino e lenticchie).
La cena è stata preparata e servita in tavola dalla signora Monti. Non vi è perciò stato alcun onere diretto o indiretto per spese di personale.
Il Presidente Monti non si sente tuttavia di escludere che, in relazione al numero relativamente elevato degli invitati (10 ospiti), possano esservi stati per l’Amministrazione di Palazzo Chigi oneri lievemente superiori a quelli abituali per quanto riguarda il consumo di energia elettrica, gas e acqua corrente.
Nel dare risposta al Senatore Calderoli, il Presidente Monti esprime la propria gratitudine per la richiesta di chiarimenti, poiché anche a suo parere sarebbe “inopportuno e offensivo verso i cittadini organizzare una festa utilizzando strutture e personale pubblici”. Come risulta dalle circostanze di fatto sopra indicate, non si è trattato di “una festa” organizzata “utilizzando strutture e personale pubblici”.
D’altronde il Presidente Monti evita accuratamente di utilizzare mezzi dello Stato se non per ragioni strettamente legate all’esercizio delle sue funzioni, quali gli incontri con rappresentanti istituzionali o con membri di governo stranieri. Pertanto, il Presidente, per raggiungere il proprio domicilio a Milano, utilizza il treno, a meno che non siano previsti la partenza o l’arrivo a Milano da un viaggio ufficiale." (Fonte: www.governo.it)

Parole, gesti ed azioni che riavvicinano i cittadini alla politica.

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