giovedì 17 gennaio 2013

Branding e differenziazione in TV

I nostri palinsesti televisivi sono invasi massicciamente da format esteri. Gli USA rappresentano la prima fonte di contenuti per le nostre reti. Concentrando l'attenzione sui programmi seriali, etichettati come "intrattenimento", escludendo quindi film e telefilm, si rintracciano interessanti attività di marketing televisivo. Osservando ad esempio il palinsesto di RealTime ("è tutto il tuo mondo"), si evince l'evoluzione dei format costruiti su un personaggio forte, un opinion leader. Il nome del man/woman show è diventato ormai un marchio utilizzato per strategie di brand extension o per attività di differenziazione.



Gordon Ramsay è uno degli chef più famosi del mondo. Un vero e proprio fenomeno mediatico. Hell's Kitchen è uno dei talent/reality show più imitati e replicati. Tutti lo conoscono per i suoi giudizi "sopra le righe" ed i relativi comportamenti censori in Kitchen Nightmares (l'italiano Cucine da incubo) in cui risolleva le sorti di ristoranti in crisi, senza peli sulla lingua. Oggi Gordon sbarca in Italia con due nuovi format: "Hotel da incubo" ed "In cucina con Ramsay". Il primo è costruito sul concept del programma per la ristorazione, spostando l'attenzione sugli hotel in declino; il secondo è un più tradizionale format di cucina, condotto però da un grande chef. Ramsay è diventato un brand di grande valore. In maniera similare, l'australiana Tabatha Coffey ha differenziato il proprio format, arricchendo i contenuti. L'iniziale consulenza agli hair salon, attraverso "Tabatha Mani di forbice", si è estesa ai saloni di bellezza ed ora a pet shop, bar, hotel. Il brand (nome del programma) è rimasto inalterato. I format convergono, la consulenza fa ascolti ed i personaggi diventano sempre più brand.

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