martedì 8 gennaio 2013

Vicks diventa una compressa effervescente

Differenziarsi nell'offerta di prodotti per la salute è estremamente complesso. È sicuramente più agevole puntare sui servizi. Il tradizionale farmaco (che sia etico, OTC o SOP) offre oggi pochi margini di manovra. Le pipeline delle aziende farmaceutiche sono infatti sempre più scariche, con investimenti riversati quasi esclusivamente verso farmaci biotech che vedono il canale ospedaliero come mercato di sbocco. I generici hanno poi sicuramente alterato le dinamiche consolidate del mercato del farmaco. I player fanno quindi molta fatica a proporre novità al canale farmacia e, conseguentemente, alla relazione direct to consumer. A parità di principio attivo, l'unica alternativa è puntare sulla modalità di somministrazione del prodotto. I brand di sciroppo mucolitico da qualche anno hanno deciso di investire su compresse e capsule per compensare la calante attrattività della formula sciroppo: poco maneggevole, scomodo per chi trascorre gran parte del proprio tempo fuori casa.
Oggi un altro marchio storico entra nel segmento dei mucolitici in compressa. Vicks, il balsamo "curativo" più famoso dei tempi moderni, ha lanciato Vicks tosse mucolitico in compresse effervescenti. Brand extension allo stato puro. La "categoria di arrivo" è senza dubbio prossima a quella di partenza. La potenza del Brand in questo segmento di mercato è però ridimensionata rispetto al comparto originario. Tra i mucolitici esistono Brand forti e radicati nelle abitudini di cura degli italiani. Marchi che hanno investito massicciamente in comunicazione. Il prodotto è poi una copia di altre referenze già esistenti nella categoria: nulla di nuovo nel valore proposto. Una strategia me too che può dare i propri frutti solo con il supporto del farmacista (in grado di spostare gli acquisti). L'adv non basta.

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