giovedì 10 gennaio 2013

La medicina è sempre più domiciliare

La tendenza è chiara. Dal grande centro ospedaliero/diagnostico verso il domicilio del paziente. In un'ottica di efficientamento della filiera dell'healthcare molti servizi diventano più "economici" se erogati in prossimità del domicilio del paziente: nella farmacia più vicina o presso l'abitazione. La Legge 69/09 consentiva alle farmacie di inserirsi efficacemente in questo trend virtuoso che le avrebbe viste vestire i panni di "farmacia dei servizi", punti di salute sul territorio, estensione capillare dell'SSN. Le farmacie avrebbero così sfruttato quel tanto blasonato punto di forza della capillarità. Telemedicina ed Assistenza Domiciliare Integrata due capisaldi della legge e dei successivi decreti attuativi.




Le risposte sono state però lente e latitanti. Così altri player si sono attrezzati per l'erogazione delle prestazioni domiciliari. Il Centro Diagnostico Italiano ha così inserito nella sua value proposition (e nell'organigramma) una divisione di assistenza e servizi domiciliari. Capita così di prenotare telefonicamente una polisonnografia e prendere appuntamento con una persona per la consegna a domicilio del dispositivo per la realizzazione dell'esame. La referente CDI forma il paziente sul l'utilizzo dell'apparecchiatura, rendendolo autonomo nell'utilizzo. Il giorno successivo il CDI ritira il dispositivo (che ha registrato l'esame) al domicilio del paziente o presso il luogo di lavoro. Anche la sanità può generare wow experience, grazie alla miniaturizzazione della diagnostica.

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