La private label non è più sinonimo di primo prezzo. La marca privata è portatrice anche di qualità, responsabilità sociale, commercio equo-solidale, prodotti esclusivi. Le insegne del grocery retailing hanno investito significativamente su questo fronte, costruendo articolate architetture di brand afferenti all'insegna. Coop ed Esselunga fanno scuola e gli altri seguono. La private label ha un potenziale enorme: la sua estensibilità.
La private label offre infatti molte più opportunità di brand extension. La credibilità della marca privata è molto alta in tutte le categorie di prodotto, mentre i national brand detengono un potenziale più ridotto, essendo credibili solo su categorie di prodotto "vicine" a quelle di partenza. L'estendibilità della private label porta ora a riflettere in maniera strutturata su un suo utilizzo più massiccio sul segmento healthcare. Al di là dell'acido acetilsalicilico e del paracetamolo Coop, la private label in GDO è praticamente assente. La fiducia degli end user c'è anche su prodotti più complessi. Il co-branding potrebbe aiutare. Perché non esplorare questa opportunità?
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