venerdì 4 novembre 2011

Torna Santoro per "licenziare la casta"

Era uno degli eventi televisivi più attesi di questa stagione. Tutti aspettavano il ritorno di Michele Santoro dopo il divorzio con la Rai. Sky, molte altre emittenti locali (tutte certificate dall'Auditel) e il web ieri sera hanno trasmesso la prima puntata di "Servizio Pubblico", primo esperimento multi-piattaforma che garantisce piena copertura nazionale. La matrice provocatoria del programma è già nel titolo (affiancato dall'alert: Cave Canem): il servizio pubblico per antonomasia è quello erogato dalla Rai (da cui Santoro è stato cacciato). Il giornalista punta ad un servizio pubblico ben più valoriale: la libera informazione.


I titoli di apertura parlano di Michele Santoro e altri 100.000, i liberi cittadini che hanno finanziato il programma con una donazione. Squadra che vince non si cambia: Vauro, Travaglio, Giulia Innocenzi e la rientrante Luisella Costamagna. Lo studio non è grandissimo e la scenografia è estremamente popolare: luci basse, una gru sullo sfondo, sedie anni '50 per gli ospiti, una sorta di impalcatura per la redazione e gli outsider. Un anfiteatro del tempo della crisi: al centro il mattatore ed i suoi ospiti; le gradinate per il pubblico.

De Magistris, Della Valle, Stella e Rizzo supportano il "guru Santoro" nel primo attacco alla casta di questa nuova serie. Rispetto al suo potenziale provocatorio, il giornalista è stato contenuto, ma promette scintille ed i numeri sono dalla sua parte. C'è un largo segmento di popolazione che ricerca questo tipo di informazione. Basta un solo numero: 48.000 risposte al sondaggio su Facebook tra due blocchi pubblicitari. La domanda:"Il governo dovrebbe continuare la legislatura rispondendo alle richieste dell'Europa, della popolazione e di Confindustria o dimettersi?"... La risposta: il 97% auspica la seconda strada.

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