lunedì 21 novembre 2011

MasterChef: un format geniale (non solo per il pubblico)

La crescente attenzione per la "Food/Kitchen tv" e' stata trattata in un post di qualche tempo fa, ma all'epoca non era ancora apparso sui teleschermi un nuovo player: MasterChef. Il format di importazione americana è stupefacente: una soluzione intermedia tra il reality ed i programmi del mezzogiorno, un mix di X Factor e La prova del cuoco, con una marcata inclinazione all'alta cucina.



Il meccanismo è avvincente: Mistery box, Invention test, Prova in esterna, Pressure test. Ogni puntata tiene incollato il telespettatore, catturato e dalla suspense del gioco e dalla cultura culinaria erogata. Il tutto è reso molto più "sapido" dai tre giudici: Carlo Cracco, Joe Bastianich e Bruno Barbieri. Tre professionisti indiscussi che prestano la loro esperienza (e talvolta la loro crudeltà) per un'armata di aspiranti chef.

Il mix funziona alla perfezione. Sky però non è la sola ad avvantaggiarsi di questo successo. La partecipazione dei tre giudici ha un innegabile impatto sulla loro immagine, sul loro blasone e le guide non resteranno certo insensibili. Possiamo parlare di "Chef placement".

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