martedì 27 novembre 2012

Boomerapp

Le app sono divenute un potente strumento di branding e CRM. La relazione brand/prodotto-cliente è divenuta più complessa, più ricca, più continua. È evidente che all'aumento dei touch point con il cliente corrisponde un innalzamento dei rischi di "fallire" nella gestione della relazione. Entrando nella vita quotidiana degli utenti, oggi si può parlare di vere e proprie companion app. La forza delle app può alimentare circoli virtuosi o viziosi in base alle performance registrate ed al conseguente potere della condivisione sociale. Un'app è quindi pericolosa per un brand se le performance non sono soddisfacenti.



Buitoni ad esempio ha lanciato un'app culinaria: ricette e videoricette, possibilità di condividere i contenuti su Facebook e così via. Nulla di stratosferico, ma idea potenzialmente valida. È nella Top 10 delle app gratuite scaricate questa settimana. Potenziale significativo, ma i suoi effetti non saranno certo positivi per il brand Buitoni. L'app è stata recensita da 63 utenti. Punteggio medio 2,5 su 5. Analizzando la distribuzione delle valutazioni, si evince come la stragrande maggioranza sia focalizzata sull'1. Spulciando i commenti, saltano all'occhio le lamentele ricorrenti sulla lentezza dell'app. Molti utenti l'hanno cancellata. Il beneficio di questa tattica per Buitoni non esisterà, ci saranno piuttosto effetti negativi. L'app non solo crea valore, può anche distruggerò.

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