lunedì 12 novembre 2012

Quando non c'è bisogno di parole...

L'argomento è già stato trattato più volte, ma sempre in maniera parziale. Quando si assiste ad una rottura degli schemi, è importante valorizzare il coraggio ed enfatizzare l'innovazione. Il coraggio è quello di Apple: un player certamente abituato all'innovazione. Le novità sono quelle del nuovo iPad Mini e dello spot che lo supporta. Siamo abituati a comunicazioni troppo affollate: troppi segni grafici, troppe parole, troppi elementi distrattori. Negli spot le immagini spesso sono in conflitto con le parole scandite dallo speaker: il consumatore vive un forte rumore cognitivo e l'investimento dell'azienda è praticamente dissipato. Consapevole della relazione direttamente proporzionale tra numero di messaggi comunicati e confusione dell'utente nella visione, Apple ribadisce il proprio orientamento alla semplicità.
Sfondo bianco (quello di sempre), si parte da un iPad 3 e da una mano che suona il piano sul device. Un'altra mano inserisce nell'inquadratura l'iPad Mini ed inizia a suonare il piano sul nuovo device. La base musicale è quella originata dalla due mani che suonano il pianoforte con i due tablet. I due iPad, uno affianco all'altro, palesano in maniera chiarissima le proprie caratteristiche. Nessuna parola, nessun claim, nessuna scritta. Tutto è essenziale e perciò evidente e chiaro. Si chiude con il logo iPad su sfondo bianco a cui si aggiungono le quattro lettere "Mini" sull'ultima nota di una base musicale che ricorda quella che suonano i bambini al pianoforte. Nessuna confusione, solo coinvolgimento per il consumatore. La semplicità premia.

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