martedì 5 febbraio 2013

In politica come al supermercato: promozioni elettorali

Nel retailing è uno strumento consolidato: la promozione è una strada per aumentare il traffico all'interno del punto vendita, favorire il cross-selling e l'up-selling. Può riguardare in maniera diretta il prezzo o far riferimento a regali, premi che non impattano sul prezzo pagato dal cliente finale. In tempo di crisi la promozione di prezzo è estremamente gettonata. Non solo in GDO. La politica si è impossessata infatti delle tecniche promozionali, proprie delle attività commerciali. Siamo quindi in piena promozione elettorale.

Il prezzo di "listino" è l'attuale imposizione fiscale. Ogni partito offre le proprie "condizioni di vendita". A Monti che propone la riduzione dell'IMU, risponde Grillo con l'idea di remunerare tutti i cittadini con un reddito base. Non si tira certo indietro Berlusconi con la sua trovata di rimborsare l'IMU agli italiani; torna la perturbazione del condono che scatena la satira tagliente sui social network. Promesse estreme, insostenibili, ma cosa non si farebbe per un voto in più? La politica però non ha fatto i conti con le abitudini degli italiani in merito alle promozioni. Le promozioni in GDO sono sempre certe e quasi sempre immediate: in ogni caso danno diritto ad uno sconto sicuro da utilizzare subito o in futuro (in un arco temporale definito). Le promozioni politiche non sono certe, non sono immediate. Aleatorietà allo stato puro. Non si richiede un atto di fiducia, ma di fide, sperando di avere più memoria di un "pesciolino rosso".

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