giovedì 21 giugno 2012

Signori si chiude... il Teatro Smeraldo lascia il posto ad Eataly

La cultura in Italia stenta; gli spazi culturali spesso faticano a sopravvivere. È una tendenza conosciuta, ma veder chiudere i battenti di un teatro storico fa sempre male, provoca quella inevitabile tristezza anche per i "meno romantici". L'offerta teatrale milanese si è evoluta rapidamente negli ultimi anni. Stagioni interamente dedicate ai musical per Teatro Nazionale e Ciak; il fenomeno Zelig per gli Arcimboldi. Il Teatro Smeraldo non è riuscito a sopravvivere in questa arena competitiva e così ieri sera il sipario si è aperto e chiuso per l'ultima volta. Uno spettacolo gratuito per gli iscritti ad Ennevolte; sul palcoscenico Caveman.


Per l'ultima notte ci si aspettava una chiusura trionfale; una réunion di tutte le stelle che hanno calcato le assi di quel palcoscenico. Il Teatro Smeraldo ha fatto la storia dello spettacolo, della musica e della cultura in Italia. Non si riesce ad individuare un "grande artista" italiano o straniero che non sia passato da lì. L'attesa chiusura "col botto" ha invece lasciato il posto ad una decadenza evidente. Il caldo milanese (esterno ed interno) rendeva tutto ancora più triste e malinconico. Disordine, abbandono ed un'infrastruttura usurata (ben diverso dalla bellezza dell'essere "vissuta") esacerbavano la percezione di decadenza. I problemi tecnici (microfonici) sul palcoscenico evidenziavano l'avvicinarsi dell'epilogo. Avrei voluto ricordare lo Smeraldo con l'immagine di Elisa sul palcoscenico con una commovente tournée di Lotus, con la potenza della chitarra di Britti o con i ritmi sociali e sudamericani di Fiorella Mannoia.

Il Teatro lascia il posto ad Eataly alla ricerca di una location di prestigio nella città meneghina. La piazza passa dalla cultura dell'arte alla cultura del cibo. Cade un punto fermo della vita milanese; da oggi ogni cittadino avrà qualcosa in meno.

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