giovedì 19 aprile 2012

A Madrid il mercato è esperienzale

Il mercato è comunemente associato ai concetti di disordine, confusione e convenienza (a fronte di una buona qualità). In Italia il "format" dei mercati copertu ha sempre vissuto comportamenti inerziali, senza mai affrontare le sfide del presente, evitando di innovare e rinnovarsi. La Spagna ha invece gestito la trasformazione con grande lungimiranza. I mercati coperti spagnoli non sono semplici punti di approvvigionamento, ma luoghi di esperienza.


Non è solo il caso de La Boqueria a Barcelona. È un trend rilevabile in tutte la grandi città spagnole. A Madrid il Mercado de San Miguel ha assunto un profilo peculiare e per questo innovativo. Le "bancarelle" sono sparite, lasciando il posto a piccole boutique del cibo. La focalizzazione non è sul consumo a casa (la tradizionale spesa), bensì sul consumo immediato. Sfruttando la propria tradizione nella produzione dei salumi, la storicità del jamon iberico, la ricchezza dei mari e l'offerta vinicola (in particolare sul fronte dello sherry), il mercato esalta la propria gastronomia. Un ambiente che ricorda Covent Garden: il legno domina la location e ben si abbina con i vetri delle pareti esterne che consentono ai passanti di vedere l'interno. Non si resite alla tentazione di entrare. Le lampade a luce gialla riscaldano l'atmosfera ed invitano all'assaggio. Il cross-selling è stimolato dalle aree centrali (unbranded) dedicate alla condivisione dei cibi: tavoli e sedie in cui si possono gustare il salato, il dolce ed il vino acquistati in boutique differenti. Un riposizionamento perfetto.


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