martedì 26 luglio 2011

Il benessere in una società meno benestante

Dicono che la crisi sia dilagante, dicono che il numero di poveri in Italia sia crescente, dicono che le famiglie riducano i loro consumi: dicono la verità.

Eppure tutti cercano di non pensarci, di scacciare il fantasma della crisi che bussa e cerca di entrare nelle nostre abitazioni, come se fosse questione altrui, mai nostra.



I consumi crescenti di tutto cio che è legato al mondo del benessere ne sono una lampante dimostrazione. Cosmetici, prodotti salutistici e biologici... I beni ed servizi funzionali alla cura del proprio Io non conoscono crisi, affermando uno dei paradossi della recessione economica. Stiamo attenti però perché nel mondo della salute potrebbero rientrare anche ansiolitici e gastroprotettori per limitare i danni di un'agitazione crescente che si cerca di dissimulare, dimostrandosi benestanti.


Soffermandomi su questo pensiero, mi è venuto in mente un estratto del film «Maledetto il giorno che t'ho incontrato» (Carlo Verdone, 1992): Margherita Buy nel ruolo della crisi, Carlo Verdone nella parte del cittadino medio ed il finale lo conosciamo tutti...

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