venerdì 29 luglio 2011

Anche il farmaco diventa biologico...

L'aggettivo "biologico" è per tutti sinonimo di "naturale" ed oggi rappresenta un potente driver di crescita per quelle categorie di prodotto che hanno visto in questo trend una sorgente di rinascita. Il benessere è di moda.


C'è però un ambito in cui "biologico" vuol dire altro e  siamo proprio all'opposto rispetto al sentimento comune, forse perchè in questo caso è sinonimo di "biotecnologico". Addentrandosi nel mondo del farmaco, infatti, ora non è più possibile evitare il concetto di farmaco biologico. Un prodotto che non basa la sua essenza su elementi naturali dagli effetti blandi, si parlerebbe infatti in questo caso di fitoterapia: il risultato dei progressi conseguiti nell'ambito delle biotecnologie. Quando si comprende che questa tipologia di farmaco ha un effetto potente, grazia alla sua selettività che va ad agire su proteine, recettori e sequenze di DNA, allora si afferra la vera connotazione scientifica dell'aggettivo "biologico"("biotech" nella sua versione originaria inglese, grossolanamente tradotta).


Non sto parlando di qualcosa di futuribile, ma del presente. I farmaci di sintesi chimica (almeno in termini di valori, non ancora di volumi), anche a seguito delle continue scadenze brevettuali, stanno lasciando la scena a questi nuovi prodotti, ampiamente utilizzati in ambito infiammatorio e oncologico.

La ricerca non si ferma, se il chimico è il passato, il biotech è il presente, il futuro è quello della medicina rigenerativa e dei tessuti scarsamente manipolati... ma poi tanto futuro non è. Ma di questo parleremo in un altro post.

Nessun commento:

Posta un commento