domenica 31 luglio 2011

Integratori: una categoria di prodotti credence

Spesso mi ritrovo a leggere dati di mercato, faticando a trovare le ragioni di alcuni trend. C'è un'area però che più di ogni altra porta la mia curiosità a cercare di capire (ancora con scarsi risultati): gli integratori alimentari.


Tutti i report degli ultimi cinque anni evidenziano una sensibile crescita di questo segmento, associata in maniera particolare ai prodotti naturali/fitoterapici. Il numero di aziende presenti sul mercato aumenta costantemente e tener conto di tutte le referenze lanciate ogni anno sul mercato è una missione particolarmente complessa. Esistono integratori per ogni esigenza: alle tradizionali indicazioni "dietetiche" si sono aggiunte le aree dell'anti-aging, della cure delle ferite e delle ulcerazioni, della prevenzione delle patologie cardiovascolari e delle complicazioni del diabete. Ad ognuno il suo integratore!


Fermandomi a questi elementi fattuali, sarei portato a concludere che i food supplement funzionano ed i consumatori sono soddisfatti. Eppure mi trovo continuamente a parlare con persone che utilizzano prodotti che non li soddisfano pienamente dei lori effetti, di medici che non li cosigliano perchè li reputano inefficaci. La classe medica si dimostra spesso diffidente, sottolineando come sia "una mera questione psicologica"; i final user partono con aspettative enormi e restano poi delusi dai risultati: il mercato, però, cresce.

Sembrerebbe un paradosso. In realtà forse una spiegazione si può rinvenire in questo mercato apparentemente schizofrenico. Gli integratori non sono prodotti "miracolosi", autonomamente in grado di risolvere qualsiasi problema; per una piena manifestazione delle loro potenzialità necessitano di comportementi virtuosi da parte dei consumatori che, invece, confidano nella sola "capsula", trascurando stili di vita sani. Tali prodotti nella maggior parte dei casi, infatti, sono supportati da una base scientifica che ne evidenzia i benefici; le aziende li spingono in maniera più o meno forte al pubblico o presso la classe medica, ma l'anima commerciale non è il solo driver: c'è ricerca scientifica dietro un integratore. I consumatore restano a volte delusi, ma la ricerca del benessere non si arresta e se un integratore non soddisfa... avanti il prossimo, senza capire però perchè non ha funzionato.

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