lunedì 3 ottobre 2016

Addio Mago di Esselunga



Gli imprenditori in Italia entrano raramente nell'immaginario comune con un'accezione positiva, ancor più raramente generano emozioni. Bernardo Caprotti ha sicuramente sfatato queste due constatazioni. Uomo deciso, visionario, innovativo ha saputo trasformare il retail italiano, facendo parlare di sè: per le sue scelte aziendali, per le sue battaglie para-politiche, per la gestione delle relazioni familiari. Amato da tanti, ma allo stesso tempo odiato da qualcuno contrario alle sue posizioni e alla sua vision, Caprotti è stato sicuramente uno dei personaggi imprenditoriali più positivi della nostra Italia: ha anteposto il bene della sua azienda a ai favoritismi familiari, ha creato una catena di supermercati "gioiello" senza mai perdere di vista i suoi valori e la sua vision. Coerente, Bernardo Caprotti era un uomo coerente: valore molto raro nel nostro Paese. La sua morte coinvolge molto più di quanto accada solitamente e stamattina i punti vendita Esselunga sono rimasti chiusi in memoria del loro fondatore.


Lui, il Mago di Esselunga ha detto addio alle scene, aprendo scenari interessanti. Caprotti era l'anima di Esselunga, un'azienda costruita sul suo modo di fare retail. Attenzione al dettaglio, alla qualità e alla loyalty: Esselunga ha poggiato su queste fondamenta le basi per il proprio successo. Una catena capace di ribadire la sua supremazia nella relazione con il cliente: prima realtà a lanciare in italia l'E-commerce per il grocery, ancora oggi rappresenta il benchmark. Il suo loyalty program ha fatto scuola, tanto da stritolare tantissime iniziative dei concorrenti. È un vero e proprio love brand, insostituibile per molti dei suoi clienti per i quali "Esselunga è Esselunga" e non esistono potenziali sostituti. Un vero gioiello del retail italiano: la speranza è che i nuovi proprietari, al di là della loro specifica identità, sappiano valorizzarne le peculiarità, senza puntare su iniziative di riconversione e standardizzazione che decreterebbero la morte anche della creatura unica di Bernardo Caprotti.




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