martedì 27 settembre 2016

Ikea è amica e confidente, ma solo a casa ... #sorprenditiognigiorno

Ikea non sbaglia un colpo sul fronte della comunicazione (o quasi). Da anni ha adottato uno stile unico e riconoscibile, basato su una forte dimensione emozionale, sulle gioie e le ricchezze del quotidiano, di ciò che accade ogni giorno tra le mura domestiche, posizionandosi come una vera e propria amica del cuore, testimone di eventi speciali. Il suo stile è ormai così radicato nel vissuto del mercato che bastano pochi secondi di ogni spot per capire che si tratta di Ikea. Giocando su leve differenti, ha reso la sua comunicazione distintiva al pari di Apple. È stata pioniera nel rompere alcuni tabù negli anni, ribadendo questa vicinanza "umana" ai propri clienti, investendo anche sul tema della diversity.


La nuova campagna #sorprenditiognigiorno tiene fede al percorso intrapreso. Lo spot in onda in queste settimane conferma Ikea come una compagna di vita: è emozionale, divertente, delicato. Un mix (quasi) perfetto che porta lo spettatore a guardare lo spot fino alla sua fine. Le scene catturano, stimolando processi di immedesimazione, e tutti possono riconoscersi in una o più storie di quelle raccontate. Ancora una volta si lavora sul tema della diversity, al fine di rompere i pregiudizi. Un impegno apprezzabile che colloca Ikea tra le aziende più attive su questo fronte. Il risultato complessivo è di alto livello, emozionante, capace di consolidare quel posizionamento "amicale". C'è però un neo, sul finale dello spot: alla frase "A casa tua puoi essere come vuoi..." che esalta la libertà degli individui, ma solo tra le mura domestiche, segue una chiosa ancor più incorente con la filosofia Ikea: "... e tranquillo noi non lo diremo a nessuno". Sicuramente il finale dello spot evidenzia il ruolo di Ikea come confidente, ma lo circostanzia alla casa e non alla società in generale; fa crollare la tensione emozionale costruita nei secondi precedenti, dando spazio ad un filo di omertà, lasciando intendere che "certe cose" sarebbe meglio tenerle private.

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