mercoledì 11 gennaio 2017

Una scaletta traballante per un Renato Zero in grande forma: #Alt

Esprimere un giudizio obiettivo su Renato Zero è per me quasi impossibile: coinvolgimento e ricordi mettono a dura prova la mia lucidità. La musica è però fatta di emozioni personali e questo post vuole sintetizzare il mio punto di vista sulla tappa milanese del tour Alt di Renato Zero. Il concerto di ieri sera ha avuto tante luci, peraltro bellissime, ma anche più di qualche ombra. Il cantautore romano potrebbe cantare qualsiasi testo e renderlo magico: capacità interpretativa e forza vocale conquistano dalle prime note il pubblico ed anche ieri sera la magia si è ripetuta. Luci fantastiche ed una scenografia industriale facevano da sfondo ad uno spettacolo potenzialmente perfetto. Renato Zero ha aperto la serata al Mediolanum Forum di Assago con "Niente trucco stasera": esattamente come faceva nei concerti più riusciti della sua carriera. Un attore intervallava le canzoni con interventi più o meno brevi raccontando il suo viaggio a Zerolandia ed il pensiero Di Zerothustra, consentendo allo stesso tempo i numerosi cambi d'abito che hanno scandito l'intero spettacolo. Il coro dei Neri per caso impreziosiva le performance che gradualmente scaldavano il pubblico. Sulle note di Cercami (e appena dopo) qualcosa si è rotto. La canzone che negli Anni '90 aveva decretato il rilancio di Renato Zero ha proiettato gli spettatori nella vera Zerofollia: tutti cantavano e capivano che il concerto stava entrando nel vivo. Purtroppo una falsa sensazione: dopo qualche secondo infatti la crescita emozionale è stata distrutta dall'ingresso in scena di Sal Da Vinci con un'esibizione da solista. Un vero e proprio colpo al cuore per i sorcini: l'artista napoletano non regge il confronto con Renato Zero. Stile e capacità interpretativa risultano evidentemente inferiori. Fortunatamente Elio e le Storie Tese in un duetto ironico con il padrone di casa sulle note di De Andrè fanno risalire il livello dello spettacolo. Ancora una volta però l'esibizione dei Neri per Caso (senza Zero) riduce il coinvolgimento del Forum gremito. Si arriva così ad una pausa di 15 minuti con l'amaro in bocca.


Il "secondo tempo" sembra partire con il piede giusto: Zero rispolvera le canzoni storiche, accantonando per un po' i pezzi contemporanei. La virata si sente. Renato Zero tratta temi sociali. Parla di giovani, parla di pedofilia. Le note di "Qualcuno mi renda l'anima" emozionano e scuotono. L'esibizione con i Neri per Caso su "Inventi" entusiasma così come i virtuosismi vocali finali. Ancora una volta ci pensa Sal Da Vinci a rompere l'incantesimo: questa volta però la situazione è parzialmente salvata da Renato Zero che duetta con lui e alla fine realizza un grande spot per il nuovo album del cantante campano. Poi un altro duetto superfluo con l'attore che ha scandito le pause dello spettacolo. Dopo arriva il momento più noioso dello spettacolo: più di 15 minuti di ringraziamenti alla band e all'orchestra. Davvero troppi. Finalmente verso il finale si ritorna ai livelli attesi dai sorcini: "Amico" interamente cantato dal pubblico è emozione pura. Elio torna sul palco per cantare con Paola Folli "Baratto": un trionfo di ironia e divertimento. La chiusura è stupenda: "Il Cielo" conquista, coinvolge ed emoziona.


Renato Zero era in grande forma, la sua voce potente ed il suo canto passionale, ma i tempi sbagliati hanno appannato uno spettacolo dal potenziale elevatissimo. Troppo attese, troppi tempi morti, ringraziamenti esagerati, una pausa intermedia immotivata, troppi duetti che non reggevano il confronto con la vera stella della serata, discorsi spesso populisti. Questi elementi hanno tolto smalto ad un Renato che di smalto ne aveva da vendere ieri sera.

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